Si è concluso oggi a Portici il progetto “Caporalt: Il caporalato è mafia” promosso dall’ADOC Nazionale. Cosentino-UIL Campania: “Informazione e strumenti essenziali per contrastare la criminalità organizzata.”

victoria

Si è concluso oggi a Portici il progetto “Caporalt: Il caporalato è mafia” promosso dall’ADOC Nazionale. Cosentino-UIL Campania: “Informazione e strumenti essenziali per contrastare la criminalità organizzata.”

26 Maggio 2023

“Informare e formare, sono questi i due strumenti essenziali che devono essere messi a disposizione dei lavoratori e dei cittadini per fronteggiare fenomeni di illegalità sul nostro territorio. Attraverso la consapevolezza e la conoscenza dei propri diritti e delle proprie tutele si possono arginare e contrastare le azioni illecite della malavita organizzata e delle mafie”, così Salvatore Cosentino, segretario regionale della UIL Campania, intervenendo alla presentazione dei risultati del progetto promosso dall’Adoc nazionale, “Caporalt: il caporalato è mafia”, tenutasi presso la facoltà di Agraria di Portici della Università degli Studi Federico II. Con i risultati del progetto “#Caporalt. Il caporalato è mafia” realizzato da Adoc Nazionale e dal partner Next – Nuova economia per tutti si sono scardinati molti luoghi comuni a partire dal fatto che lo sfruttamento lavorativo non riguarda soltanto gli immigrati, l’agricoltura e il Sud.Nel 2022 sono stati circa 230mila i lavoratori irregolari, vittime di caporali e imprenditori. Tra loro donne, immigrati e 10 Mila minori. Numeri che non fotografano la realtà invisibile di chi lavora senza contratti, orari, stipendio, riposo e, soprattutto, senza rispetto. L’intermediazione illegale di manodopera è presente in maniera omogenea in tutto il Paese, in particolare in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania, ma anche in vaste aree del Nord, tra cui Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Le aree caratterizzate, infatti, dall’esistenza di caporalato sono 405, 129 individuate al Nord e 123 al Sud. Le vittime del caporalato non le ritroviamo solo nei campi, ma sono presenti anche nell’edilizia, nel tessile, nella logistica, nei trasporti e, ultimamente, anche nei servizi di cura alla persona. Ed è proprio dove mancano servizi di prossimità e infrastrutture efficienti che si radica il caporalato. Obiettivi del progetto, avviato nel 2021, il contrasto allo sfruttamento del lavoro e l’assistenza alle persone che ne sono vittime. In questi anni, grazie al progetto #Caporalt siamo riusciti nell’intento attraverso la creazione di servizi informativi per i lavoratori, percorsi di inclusione e alfabetizzazione per stranieri, consulenza ed assistenza legale su diritti e contratti, supporto nella denuncia e, infine, grazie alle collaborazioni con aziende impegnate, sono stati attivati tirocini e stage. Da anni l’Adoc è impegnata sui temi della lotta al caporalato e del contrasto allo sfruttamento dei lavoratori ed è convinta che la sola repressione nei confronti di chi sfrutta i lavoratori, seppur fondamentale, non sia sufficiente a risolvere il problema. È necessario – ha spiegato Anna Rea, Presidente Adoc Nazionale –affiancare i lavoratori e assisterli in tutte quelle situazioni che li rendono più deboli e quindi facili prede dei caporali, così come è fondamentale il ruolo del consumatore nella scelta dei prodotti che acquista – ha continuato Rea. La responsabilità sociale di ognuno di noi incide sullo sviluppo di un’economia inclusiva e sostenibile, di un’occupazione regolare con un lavoro dignitoso per tutti i lavoratori e, infine, di una cultura della legalità.Per quanto già fatto, resta ancora troppo da fare. Sono migliaia e migliaia i lavoratori sfruttati che continuano a non avere voce e ancor più i consumatori inconsapevoli delle conseguenze delle proprie scelte a scaffale, ma resta vivo l’impegno dell’Adoc per continuare a contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e per far sì che la persona diventi un consumatore consapevole.Sono intervenuti al dibattito: Anna Rea, presidente di Adoc nazionale, Vincenzo Cuomo, sindaco di Portici, Ivana Veronese, segretaria confederale UIL nazionale, l’assessore regionale all’immigrazione e alla legalità, Mario Morcone, Stefano Costa , segretario nazionale Feneal-UIL, Gerardina Fausto, segretaria regionale UILA Campania, Papa Latyr Faye, presidente Associazione Ghetto Out- casa Sankara, Mbaye Ndyae, presidente Cooperativa Africa Di Vittorio, Luca Raffaele, direttore generale NeXt- Nuova economia per Tutti, in collegamento Sergio Marchi, responsabile segreteria tecnica Ministero Agricoltura , con la moderazione di Benedetto Attili, tesoriere UIL nazionale.Presenti il presidente e la vice presidente dell’Adoc di Napoli e Campania, rispettivamente , Vincenzo Di Giacomo e Imma D’Aquino.

Altri articoli

XIII Congresso della UIL Campania

“La Campania non può permettersi il lusso di perdere le risorse e le occasioni del PNRR. Ecco perché noi continuiamo…

Read Story

ADOC NAPOLI E CAMPANIA: SI RINNOVA L’APPUNTAMENTO CON LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE E DI INFORMAZIONE CONTRO LA CONTRAFFAZIONE “IO SONO ORIGINALE”

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la campagna di sensibilizzazione per diffondere la cultura della legalità, contribuire alla lotta al…

Read Story